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L’Etna, oggi dichiarato Patrimonio Unesco come uno dei vulcani più “emblematici e attivi del mondo”, con i suoi 3340 m di altezza s.l.m. è anche il vulcano più alto d’Europa. I suoi crateri, le colate laviche, le grotte di lava e le trasformazioni che ha subito nel tempo costituiscono gli aspetti che più interessano la ricerca. In particolare le eruzioni, che si ripetono periodicamente, affascinano turisti e studiosi rendendo famoso il Vulcano nel mondo per le sue spettacolari lingue fiammeggianti di lava.

Sito sul lato orientale della Sicilia, tra i corsi dei fiumi Alcantara e Simeto, l’Etna domina con la sua imponenza tutta la provincia di Catania.
Con i suoi 135 km di perimetro e i 3340 m di altezza s.l.m., è il risultato di una molteplicità di eventi geologici che si sono succeduti nel corso di molte decine di migliaia di anni. Le sue prime manifestazioni eruttive risalgono al periodo Pleistocene medio-inferiore (570.000/600.000 anni fa). L’attuale edificio vulcanico, la cui altezza subisce costanti variazioni, dovute all’accumulo di materiali o a crolli delle pareti, si è costruito sui vecchi vulcani di Trifoglietto (il cui crollo ha generato la fossa craterica della Valle del Bove), e del Mongibello (dall’arabo Gebel ad indicare il “monte dei monti”), tutt’ora in attività.
La parte sommitale del vulcano è costituita dal Cratere Centrale (Voragine), dal Cratere Bocca Nuova (1968), dal Cratere di Nord-Est (1911) e dal Cratere di Sud-Est (1971).

Oltre ai crateri sommitali sono di particolare interesse la Montagnola e i Monti Silvestri.
La Montagnola è uno dei più imponenti coni avventizi dell’Etna: si innalza a sud del Cratere Centrale, sull’alto versante meridionale dove si è impiantato a quota 2.500 m in seguito all’eruzione del 1763.
I Monti Silvestri si sono formati a seguito dell’eruzione del 1892 e fra il Monte Silvestri Superiore e quello Inferiore passa la strada che da Zafferana e Nicolosi porta al piazzale del Rifugio Sapienza e degli impianti funiviari, meta di tutti i visitatori che si accingono ad iniziare la scalata del vulcano.

A 2900 m di quota si trova la nota Torre del Filosofo, una costruzione così denominata in ricordo di Empedocle (492 a. C. – 430 a. C. circa), il filosofo di Agrigento che salì sul vulcano per studiarne i fenomeni e porvi la propria dimora. La leggenda narra che il filosofo morì precipitando nella bocca del vulcano, ma non chiarisce se ciò avvenne accidentalmente o volontariamente.


Si pensa che la Torre del Filosofo sia stata edificata dall’imperatore Adriano, che tra il 117 e il 138 d.C. salì più volte sull’Etna, affascinato dalla sua maestosità e dall’ampiezza della vista che si gode da questo punto di osservazione strategico sulla provincia catanese.

Notizie tratte dalla guida Nicolosi Etna-Sud e dalla guida del Parco dell’Etna.
Funivia dell’Etna

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